La storia di Italjet è un racconto di passione, innovazione e design, profondamente radicato nella Motor Valley italiana. L'azienda, fondata da un ex pilota di motociclismo, si è distinta per la sua capacità di creare veicoli unici e audaci, che hanno saputo conquistare un posto di rilievo nel panorama internazionale.
Le origini: Un pilota con una visione
Tutto ha inizio nel 1959, quando Leopoldo Tartarini, un noto pilota motociclistico con un glorioso palmarès (incluso il giro del mondo in moto tra il 1957 e il 1958), decide di fondare la sua azienda. La sua visione era chiara: non produrre semplici veicoli, ma oggetti di design con una meccanica sofisticata e uno stile distintivo. Inizialmente, l'azienda si chiamava Italemmezeta e montava motori prodotti dalla casa tedesca MZ.
Il successo e l'innovazione
Negli anni successivi, Italjet si fa un nome grazie alla sua creatività e alla capacità di anticipare le tendenze. Tra i suoi modelli più celebri e innovativi si annoverano:
Il Pack 2: Questo ciclomotore, frutto di una ricerca estetica e funzionale, ha raggiunto una consacrazione internazionale quando, nel 1980, è stato esposto nella collezione permanente del Museum of Modern Art (MoMA) di New York, diventando l'unico veicolo a due ruote motorizzato ospitato in quella sezione.
Il Formula 50 L.C.S.: Uno scooter dal design futuristico e dalle soluzioni tecniche all'avanguardia (come il sistema di sterzo indipendente), che è stato esposto al Guggenheim Museum di New York nella mostra "The Art of the Motorcycle".
Il Dragster: Lanciato per la prima volta nel 1995, il Dragster è diventato un'icona grazie al suo telaio a traliccio in acciaio a vista e al design aggressivo e non convenzionale. Ha conquistato un'intera generazione di appassionati, vendendo oltre 70.000 unità in tutto il mondo.
Oltre a scooter e ciclomotori, Italjet si è cimentata anche nel mondo delle competizioni, partecipando a campionati di trial e al Motomondiale nella classe 125cc all'inizio degli anni 2000.
Dalle difficoltà alla rinascita
Nonostante il successo, l'azienda ha affrontato momenti difficili. Nel 2003, a causa di problemi finanziari, ha dichiarato fallimento e ha sospeso la produzione di motocicli. Tuttavia, la storia di Italjet non si è conclusa. Nel 2007, Massimo Tartarini, figlio del fondatore Leopoldo, ha riportato in vita il marchio, concentrandosi inizialmente sulla produzione di biciclette elettriche e a pedalata assistita.
Nel 2018, in occasione dell'EICMA, Italjet ha annunciato il suo grande ritorno nel mondo dei motocicli, presentando una nuova versione del suo modello più iconico: il nuovo Dragster. Questo nuovo modello, che mantiene l'estetica aggressiva e il telaio a traliccio, rappresenta la continuità con il passato glorioso e la volontà di proiettarsi nel futuro con la stessa audacia e spirito innovativo che hanno sempre contraddistinto l'azienda.