Mr. Bean (Enfield, 15 settembre 1956) è un personaggio immaginario interpretato dall'attore britannico Rowan Atkinson, creato dallo stesso Atkinson insieme a Richard Curtis e Robin Driscoll. Nato come personaggio cabarettistico degli anni ottanta, Mr. Bean diviene in seguito protagonista di una serie televisiva omonima (1990-1995) trasmessa in oltre 200 paesi, di una serie televisiva animata (2002-2019) e di due film, Mr. Bean - L'ultima catastrofe (1997) e Mr. Bean's Holiday (2007).
L'auto che Mr. Bean possiede e guida in tutti gli episodi è una British Leyland Mini 1000 (MkIV) del 1977, con targa SLW287R. L'auto presenta la guida a destra e la carrozzeria di color verde cedro con il cofano nero opaco; a ciò fa eccezione l'episodio pilota, in cui l'auto di Mr. Bean era una BMC Austin Mini (MkI) del 1966 di colore arancione targata RNT 996H.
Mr. Bean ha impiantato sull'auto un singolare sistema di antifurto, che consiste in un lucchetto a barra posto sotto la serratura della portiera destra e nel volante rimovibile, che il proprietario stacca e porta con sé quando si allontana dalla vettura.
L'auto è spesso in conflitto con un Reliant Regal Supervan III celeste a tre ruote, con targa GRA 26K, che Bean urta in azzardati sorpassi, spinge per farsi spazio nei parcheggi e fa ribaltare; il Reliant viene anche ignorato dallo stesso Mr. Bean quando il proprietario lo ferma per dare un passaggio a Bean che sta facendo autostop.
Una Mini Clubman del 1980
Mini Matic terza serie del 1973
La Mini Clubman Estate
Nel 1969, tolte di produzione le poco gradite Wolseley Hornet e Riley Elf, la British Leyland (nuova denominazione della BMC) decise di rendere la Mini una marca a sé stante (abolendo la doppia denominazione Austin e Morris) e d'intervenire sul modello in due direzioni: migliorando la Mini classica e introducendone una versione di lusso (modificata anche esteticamente) in grado di prendere il posto delle dismesse Hornet ed Elf. Il miglioramento della Mini classica si sostanziò, essenzialmente, nell'abolizione delle cerniere a vista sulle porte, nell'adozione dei vetri discendenti (prima erano scorrevoli) e nell'eliminazione delle sospensioni Hydrolastic. All'interno venne modificata la plancia (con la strumentazione spostata al centro e racchiusa in un pannello ovale). La versione station wagon, priva di cornici in legno, si chiamava ora Traveller. Per la versione di lusso la British Leyland decise di puntare su un sostanzioso restyling interno ed esterno. Venne così lanciata, sempre nel 1969, la Mini Clubman. Rispetto alla versione classica la Clubman differiva solo nel frontale (squadrato e allungato) e negli interni (con plancia e sedili ridisegnati). La gamma Clubman comprendeva anche la versione station wagon (con muso ristilizzato e coda identica a quella della Traveller classica), denominata semplicemente Estate. La Clubman berlina soffriva di un evidente squilibrio estetico, generato dalla cattiva armonizzazione tra il frontale squadrato e la coda tondeggiante della Mini. Molto più riuscita la Estate (con la fiancata percorsa da una fascia in finto legno), nella quale le linee tese della coda ed il passo lungo si fondevano meglio (persino della Traveller) col nuovo frontale.
Dal punto di vista tecnico la Mini classica rimaneva disponibile col solo motore di 848 cm³ (ma potenziato a 37 CV), mentre la Clubman era mossa dal 998 cm³ portato a 44 CV. Rimanevano, infine, in produzione, con le modifiche previste per la Mini classica, le Cooper 1.0 (55 CV) e Cooper S 1.3 (76 CV), ma non più verniciate in doppia colorazione (per risparmiare). Dalla seconda metà del 1971 vi fu l'uscita dal listino di tutti i modelli Cooper con l'esordio però della Mini Clubman GT, mossa dal 1275 cm³ della Cooper S, ma in versione monocarburatore da 58 CV. Nel 1974 le Clubman standard adottarono il motore di 1098 cm³ da 48 CV. Lo stesso anno la Clubman GT venne equipaggiata con cerchi da 12 pollici, anziché 10.
Nel 1976 la Clubman Estate perse la fascia in finto legno, rimpiazzata da una semplice striscia adesiva in due colori in abbinamento al colore della carrozzeria: argento o bronzo. Lo stesso anno tutte le Clubman adottarono una nuova calandra con una sola feritoia cromata in luogo di quella con tre feritoie cromate, mentre la versione Traveller della Mini classica venne tolta di produzione.
Nel 1976, in considerazione del poco successo della Clubman berlina, la British Leyland decise d'intervenire sulla Mini classica, lanciandone la quarta serie (MK4). Nessuna rivoluzione, ma tanti affinamenti: calandra in plastica nera, rivestimenti interni in tessuto, strumentazione rivista. La "Mini MK4" era disponibile, inizialmente, nella sola versione 1000 (998 cm³, 42 CV) negli allestimenti base o Special. Nel 1979 tuttavia tornò il motore di 848 cm³ da 37 CV abbinato al livello di finitura (semplificato) City.